Performance teatrale
Giovanna D’Arco
Teatro contemporaneo
Prendersi la responsabilità di agire in prima persona, sostenuti da una fede incrollabile.
Il pensiero di Hanna Arendt è la fonte d’ispirazione per un incoraggiamento ad intraprendere un’azione politica, ad occuparsi della propria vita e di quella del pianeta.
Nel nostro millennio ci sono nuove battaglie nelle quali Giovanna potrebbe essere coinvolta ma anche una nuova incognita, che svela l’inutilità della violenza per dirimere le controversie: la bomba nucleare e la minaccia di estinzione del genere umano.
Giovanna come i suoi coetanei, è chiamata a giocare un gioco che non conosce, ma nonostante tutto non vuole arrendersi: se la violenza è inutilizzabile, lei e i suoi compagni seguiranno la via della nonviolenza per proseguire la lotta.
Giovanna come paradigma per ricostruire l’immagine della personalità nonviolenta.
Lo spirito di Giovanna D’Arco viene invocato e lei rimane in sospeso tra il passato che ritorna attraverso i ricordi, e la necessità di intraprendere una lotta nel presente.
La sua vicenda umana e spirituale viene ripercorsa, attraverso i momenti più importanti della sua breve vita: il dialogo con le voci, le battaglie, l’incoronazione e il tradimento di Carlo, la prigionia e il processo.
Parallelamente, seguendo un filo analogico, quelle stesse situazioni sono ambientate nel mondo contemporaneo e sono viste attraverso il suo sguardo.
I molteplici aspetti della sua figura leggendaria si incarnano di volta in volta nei visi degli interpreti. Viene sfatato il luogo comune del nonviolento come persona pacifica e passiva e messe in evidenza al contrario le doti di attivismo, coraggio e responsabilità individuale che caratterizzano chi ha fatto la scelta nonviolenta.
E’ in prigione, nella dimensione mistica della preghiera, che Giovanna incontra Gandhi e Martin Luther King, con cui condivide la stessa esperienza di vita.
Dal confronto di passato, presente e futuro emergono delle contraddizioni che portate all’estremo fanno scaturire paradossi ironici ed esilaranti.
Le coordinate spaziali e temporali del “non-luogo” si concretizzano in uno spazio scenico aperto, dominato dalla spirale del rogo, nella quale Giovanna vivrà le sue visioni, dall’illuminazione della luce a quella delle fiamme.
Chi è Giovanna oggi? Siamo noi. Dove porterà la sua lotta? Lo direte voi.